Come funziona un nostro laboratorio: prima proposta.
L’idea di base è di scegliere un testo che ci siamo già  mandati precedentemente via mail fra i partecipanti, e assieme ai bambini ri registrarlo (in parte, scegliendo varie scene, a seconda della durata del workshop).
Scegliamo delle parti che ci piacciono, perché raccontano qualcosa per cui vogliamo anche noi magari dire la nostra. Il testo è troppo distante? Lo adattiamo; al luogo in cui siamo, ai tempi in cui viviamo, se ci va.
Finito questo primo approccio alla storia/testo possiamo passare alla fase pre registrazioni;
definiamo i personaggi e le scene e pensiamo a dove contestualizzarle, con un pensiero proprio all’effetto audio che ci interessa.
Scegliamo quindi i vari spazi dove poter registrare: spazi aperti, stanze, cantine,vicino o lontano dall’ascoltatore/microfono, o magari con la testa dentro la lavatrice;  iniziamo poi a pensare in maniera teatrale all’approccio delle scene: strutturiamo un dialogo o un comizio per esempio, una scena in dinamica o statica; e la mia parte, oltre che guida dei lavori e microfonista, diventa quella di direttore d’orchestra (muto) per giostrare la struttura della scena in diretta.
La diretta è importante, per dare anche quel brivido del “non possiamo sbagliare, la bobina gira” e dobbiamo quindi stare attenti e in ascolto della scena in corso e degli altri: è un brividino che aiuta molto i bambini a concentrarsi e non cadere nel registro sbaglio butto tanto posso rifare.
Fase successiva l’ambiente sonoro; lavoriamo andando a caccia di rumori con i mic portatili; il vento della savana, il traffico, il vento, cani che abbaiano, pozzanghere, insomma tutto quello che può centrare con la storia ovviamente. Non siamo soddisfatti? Li facciamo noi e poi li lavoriamo in post ;).
Questo nella grande prima fase; in un secondo momento scatta la fase montaggio audio, dove coinvolgere il più possibile i bambini in una partecipazione uditiva
cercando assieme a loro di sentire il ritmo dell’audio registrato; andando a modificarlo solo dalla percezione uditiva e intervenendo sul suono a colpi di reverb o effettistica divertente qua e la dove necessario e spassoso (abbassamenti di tono, eco, ecc. tutte cose basiche .. ) solo dall’ascolto.
E poi ascoltare cosa abbiamo inciso: ci sono cose da migliorare? dove abbiamo perso colpi? Ok ultime correzioni e finalizzazione, con brindisi finale e ci portiamo a casa questo mini audiolibro tutti felici.

La seconda formula laboratoriale invece prevede un incontro di poche ore; un laboratorio strutturato per le scuole e nelle aule, all’interno dell’orario scolastico oppure in libreria nell’arco di una o due ore.

L’impegno richiesto ai bambini è più fulmineo; c’è bisogno di una concentrazione circoscritta al momento. Il lavoro è orchestrale e ruota sull’ascolto di gruppo per la creazione di una scena scelta ad hoc, dove non interverrà il lavoro di montaggio a correggere gli errori.

Buona la prima! E se non è buona, imparando dall’ascolto, proviamo a farne una seconda o terza o … finchè ci piace.

La peculiarità di questa formula di laboratorio è riuscire a trovare il modo per accordarsi con un gesto, uno sguardo e sperimentare come si possa calibrare la propria partecipazione insieme all’ascolto dei compagni di scena, operando insieme per un unico obiettivo: la creazione di una scena, che, riascoltata ad occhi chiusi, ci porta fuori dalla scuola, fuori dalle mura della libreria in uno spazio immaginario creato solo con la voce.

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